Il percorso “Sulle orme della legalità. In Sicilia con Addiopizzo” quest’anno si è arricchito di un nuovo itinerario, che ha coinvolto settantacinque ragazzi dal 30 settembre al 4 ottobre (classi 4B e 4Blsa accompagnate dai docenti Del Pin, Ognibene e Galimi) e dal 14 al 18 ottobre (classi 4Alsa e 4Clsa accompagnate dalle docenti Santamaria, Angeli e de Fontis) e che si è svolto a Catania e Siracusa.

Il percorso, guidato dalle mediatrici di Addiopizzo, ha consentito agli allievi di ammirare le bellezze artistiche e paesaggistiche della Sicilia orientale, ma si è anche concentrato sui temi della legalità attraverso le testimonianza di chi si è impegnato in prima persona a combattere la mafia. Le classi, durante le splendide giornate ancora estive, hanno visitato i resti della civiltà greca a Taormina, Catania e Siracusa, hanno ammirato le bellezze del Barocco nero della città etnea e il fascino fra realtà e mito della bellissima Ortigia. Una passeggiata impegnativa ma affascinante sull’Etna ha permesso di conoscere da vicino il vulcano attivo più importante d’Europa. Una vera sorpresa ad Acitrezza, a pochi passi dalla Casa del Nespolo descritta da Giovanni Verga, è stata la visita al cantiere dei maestri d’ascia, che hanno spiegato ai nostri ragazzi le tecniche di costruzione delle barche dei pescatori, descritte dal padre del Verismo. Straordinario e molto apprezzato dalle classi è stato il Museo dello sbarco degli Alleati a Catania, che ha fatto rivivere ai visitatori il dramma della seconda guerra mondiale.

A questo itinerario si è affiancato quello sulla legalità, che le mediatrici di Addiopizzo hanno proposto ai ragazzi attraverso la descrizione del murales che raffigura i catanesi uccisi dalla mafia e con le spiegazioni delle caratteristiche della mafia locale rispetto a Cosa Nostra. Alla Fondazione Giuseppe Fava le classi hanno incontrato una testimone d’eccezione, Francesca Andreozzi, nipote del giornalista ucciso nel 1985, che ha descritto la sua esperienza familiare, ma anche il bisogno di verità e di giustizia che la storia del nonno le ha lasciato. I ragazzi hanno posto parecchie domande, hanno voluto conoscere e sapere le ragioni che hanno spinto la famiglia Fava ad impegnarsi in questa testimonianza di impegno civile. A Belpasso le classi hanno visitato un bene confiscato alla famiglia Nitto Santapaola, mandante dell’omicidio Fava: la cooperativa agricola della rete di Libera Terra, dedicata a Beppe Montana, agente di polizia della Questura di Palermo, ucciso nel 1984. Per alcune ore Alfio, il direttore della Cooperativa ha descritto la Legge Rognoni-La Torre e l’importanza della confisca dei beni nella lotta contro le mafie. Ha spiegato l’iter delle assegnazioni dei beni, le problematiche legali e lavorative e le sfide che queste cooperative devono affrontare quotidianamente per dare dignità al lavoro e ai lavoratori.

Ogni classe adesso avrà la possibilità di riflettere su questo viaggio e sull’esperienza vissuta per realizzare percorsi di approfondimento, come già altri allievi in passato sono riusciti a documentare ottenendo importanti riconoscimenti a livello regionale e nazionale.

Per le impressioni dei ragazzi e per le foto di questa magnifica esperienza si rimanda al prossimo numero del giornalino scolastico “L’intrepido” .