Cos'è il CIC?
Lo sportello CIC è un servizio che la scuola offre per realizzare attività di prevenzione, informazione, sostegno, consulenza e orientamento in itinere. Scarica il pdf regolamento del servizio (42 KB)
A chi è rivolto lo sportello?
- a tutti gli allievi che incontrano delle difficoltà nello studio o nelle relazioni con compagni ed insegnanti
- agli studenti che ritengono di non aver fatto la scelta giusta o che incontrano delle difficoltà nell'apprendimento tali da essere invitati dagli insegnanti a rivedere la scelta fatta (entro il biennio)
- ai nuovi iscritti da altre scuole
- ai genitori che si vedono costretti ad affrontare problematiche scolastiche e non dei propri figli
- ai docenti che si vedono costretti ad affrontare problematiche scolastiche e non dei propri allievi
Quali sono gli obiettivi del CIC?
- Prevenire il disagio e promuovere una migliore qualità della vita attraverso l’offerta di uno spazio d’ascolto e di attenzione alla persona all’interno della
scuola - Contenere e prevenire l’abbandono e la dispersione scolastica
- Accogliere e sostenere gli allievi in difficoltà favorendone la crescita e l’affermazione di sé
- Favorire un clima solidale nell’istituto e di reciproca fiducia tra le varie componenti
- Promuovere la valorizzazione delle competenze individuali
- Offrire alle famiglie uno spazio d’ascolto relativo all’esperienza genitoriale
- Favorire la relazione di docenti e genitori nei confronti dei ragazzi
Qual è l'offerta dello sportello?
- Sportello di ascolto del CIC (destinatari: allievi di tutte le classi, genitori)
- Sportello di supporto psicologico (destinatari: allievi di tutte le classi, genitori, personale docente e non docente su richiesta individuale)
- Sportello di orientamento (destinatari: allievi di tutte le classi su richiesta individuale)
- Attività di supporto all’orientamento in itinere (destinatari: allievi di classi prime, seconde e terze)
- Attività di supporto all’orientamento formativo in uscita (destinatari: allievi delle classi quarte)
- Orientamento in itinere
- Per gli allievi delle classi prime: talvolta succede che la scelta della scuola superiore sia affrettata e/o non sufficientemente meditata sulla base delle reali attitudini. Fin dalle prime settimane di scuola si può avvertire un senso di “inadeguatezza”. In altre parole, ci si chiede “ma che ci faccio qua?”. In questo caso è opportuna una profonda riflessione sia sulle motivazioni che hanno portato a scegliere il liceo scientifico, specie in assenza di una spiccata preferenza per le materie scientifiche o in presenza di un profitto non brillante in tali materie. Ma anche quando alla scuola media il profitto era discreto, può succedere che le aspettative vengano deluse. Nel colloquio con l’operatore/operatrice si aiuterà l’allievo/a fare chiarezza sugli aspetti più latenti che hanno portato a questo senso di “inadeguatezza”, considerando i pro e i contro dell’eventuale proseguimento degli studi al liceo scientifico. Sarà utile, ad esempio, far riflettere l’allievo/a sull’impegno realmente profuso e su quanto sia necessario aumentare questo impegno per raggiungere livelli di sufficienza nelle discipline in cui si è maggiormente carenti. Solo in presenza di un quadro della situazione che propende maggiormente per il trasferimento ad altra scuola, l’operatore/operatrice guiderà l’allievo/a in difficoltà verso una nuova scelta. Per gli allievi delle classi successive: l’orientamento in itinere è consigliato all’interno del biennio o al massimo durante la frequenza della classe terza. In casi eccezionali, tuttavia, è possibile guidare l’allievo/a in difficoltà verso un percorso di studi alternativo, tenuto conto delle carenze rilevate nelle diverse discipline e della possibilità concreta di proseguire gli studi in una scuola che preveda lo studio di materie “sconosciute” o non sufficientemente approfondite. Il tipo di intervento è lo stesso descritto per gli allievi delle classi prime.
- Motivazione.
- La motivazione allo studio è l'insieme dei motivi che spingono lo studente all'azione-studio e lo indirizzano ad un fine: rendersi consapevole ed adeguato nella situazione di apprendimento. Succede spesso che si studi senza intuire e cogliere nell'azione dello "studiare" una risposta possibile ai bisogni e alle esigenze così come essi vengono percepiti, anche di fronte agli ostacoli e alle difficoltà che si possono presentare. Bisogna sempre ricordare che le carenze nella motivazione ad apprendere e nello studio non sono irreversibili, quindi, possono e devono essere affrontate. Tuttavia, talvolta di fronte alle difficoltà lo studente si arrende e, abbassandosi il livello di autostima, si sente inadeguato, deluso e quasi infastidito dallo studio stesso. In questo caso, l’operatore/operatrice guiderà l’allievo/a nell’analisi delle sue carenze, cercando di mettere in luce gli atteggiamenti che ostacolano l’approccio positivo con lo studio: il timore del fallimento, la perdita della stima e dell'approvazione degli adulti, la paura di non sentirsi capaci, la convinzione che non valga la pena dedicare tempo e fatica allo studio, tutte situazioni che portano ad un atteggiamento di rinuncia proprio perché si è portati a non investire nello studio per non rischiare il fallimento.
- Difficoltà nello studio
- Qualora ci si trovi in difficoltà in una o più discipline scolastiche, è indispensabile cercare di individuare quali siano gli ostacoli che impediscono un buon apprendimento, quindi quali siano le carenze nell’approccio con lo studio. Qualche volta basta acquisire delle buone tecniche per superare molti di questi scogli. Altre volte è più importante cancellare “cattive abitudini”; altre volte ancora occorre semplicemente trovare il proprio personale metodo. Esistono tante vie per imparare, strade personali, uniche, come unica è la personalità di ciascuno di noi. L’operatore/operatrice per prima cosa cercherà di indagare sul metodo adottato, onde individuare le abitudini sbagliate. In seguito darà dei consigli che riguardano, ad esempio, l’organizzazione del tempo e dello spazio, le abitudini alimentari, le cause di distrazione, in classe e a casa, e gli atteggiamenti sbagliati nell’affrontare lo studio delle diverse discipline. Trattandosi di un intervento sul “disagio” percepito dallo studente e non didattico, non verranno date delle istruzioni operative sul metodo, ma potranno essere consigliati dei testi da cui trarre delle informazioni specifiche da applicare nello studio autonomo.
- Problemi relazionali
- L’apprendimento talvolta è ostacolato da problemi emotivo-relazionali. Tali difficoltà possono emergere nell’ambito familiare in relazione a determinate cause, come ad esempio: la separazione dei genitori, un lutto, difficoltà di comunicazione con gli adulti (in questo caso i genitori) o con coetanei (in questo caso fratelli minori o maggior d’età), insofferenza nei confronti delle regole, senso di oppressione da parte dei genitori (che pretendono di seguire passo passo il percorso scolastico, informandosi sulle attività svolte o dando dei consigli sullo studio) o, al contrario, percezione di essere soli, in balia di sé stessi, ad affrontare le difficoltà legati all’età adolescenziale. Qualche volta succede che le difficoltà emotivo-relazionali emergano, invece, all’interno della classe; in questo caso, si può percepire un disagio nel rapporto con i compagni (non si viene accettati o, al contrario, si cerca di isolarsi perché si ritiene di aver poco o nulla in comune con loro, si subiscono prepotenze o prevaricazioni da parte dei compagni o comunque si mantiene un atteggiamento oppositivo) o con gli insegnanti (si ritiene di non essere sufficientemente apprezzati, si subisce malvolentieri l’autorità, specie quando essa viene esercitata con fermezza, senza lasciare spazio per la “contrattazione” a livello formativo, si percepisce un certo disorientamento di fronte alle richieste del docente e non si sa bene come accontentarlo). Capita che la reazione ad un “disagio” in ambito relazionale si manifesti con sintomi latenti (insofferenza, nervosismo, malumore, senza cause apparenti e come condizione permanente, ma solo quando ci si trova a scuola) o con un vero e proprio malessere fisico (nausea, mal di stomaco, mal di testa o addirittura giramenti, a volte anche febbre apparentemente senza motivo, sintomi che si presentano, in particolare, al momento di andare a scuola). Può succedere che il disagio venga percepito solo in determinate situazioni, come ad esempio prima di una verifica orale e/o scritta; in questo caso, si tratta della cosiddetta “ansia da prestazione” che può essere causata dal timore di fare una brutta figura con i compagni e/insegnanti. In casi come quelli citati, l’operatore/operatrice aiuterà l’allievo/a ad individuare le cause reali del disagio che solitamente non risiedono nel ragazzo ma nella relazione che egli instaura con gli adulti e/o con i compagni.
Chi sono i referenti del servizio?
- La prof.ssa Antonella Iannotta che coordina le attività rivolte a studenti e famiglie
- Susi Del Pin come referente per il contrasto al bullismo e al cyberbullismo
Posta CIC
E' attiva inoltre la Posta del CIC, servizio nato allo scopo di raccogliere richieste di informazioni, consigli o segnalazioni, specie nell'ambito della prevenzione del bullismo. I messaggi, che potranno essere anche in forma anonima a tutela della riservatezza, potranno essere trasmessi tramite la cassetta della posta collocata nell'atrio della biblioteca.