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Venerdì 31 ottobre il “Copernico” ha ospitato lo scrittore don Nandino Capovilla, autore del libro recentemente pubblicato da edizioni La Meridiana Sotto il cielo di Gaza, scritto insieme a Betta Tusset, e “Linda”, una volontaria che la scorsa estate ha trascorso un mese in Cisgiordania con l’International Solidarity Movement, associazione di attivisti palestinesi che lavorano per organizzare gli aiuti internazionali e per garantire maggiore sicurezza agli abitanti della Cisgiordania.
Il libro di don Capovilla racconta storie di palestinesi e delle ingiustizie subite, raccolte grazie alla testimonianza di Andrea De Domenico, funzionario dell’OCHA, Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari. Le storie e le memorie sono accompagnate dalle preghiere di Michel Sabbah, patriarca emerito di Gerusalemme.
Nell’Aula Magna, gremita di alunne e alunni delle classi quarte e quinte con i loro docenti – dalle aule erano collegati altri studenti e studentesse – si è parlato di pace, di diritti, di responsabilità.
In Palestina la tragedia umanitaria è immane. Agli palestinesi vengono negati i diritti sanciti dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: il diritto alla casa, al cibo, alle cure sanitarie, all’istruzione, il diritto ad avere un territorio in cui vivere. La fame è utilizzata come metodo di guerra, nonostante le Convenzioni di Ginevra e i Protocolli aggiuntivi lo vietino.
Dalle parole di don Nandino e di Linda il monito è giunto chiaro e forte: no alla guerra, no all’indifferenza, sì alla pace, sì alla responsabilità, alla responsabilità di ognuno e di tutti. Solo se non resteremo in silenzio di fronte alle immagini dell’orrore compiuto a Gaza e nelle altre parti del pianeta attraversate da conflitti, se saremo capaci di contribuire con la nostra parte di responsabilità, sarà possibile preservare il comune senso di umanità che oggi sembra invece essersi tragicamente e colpevolmente disgregato.