Rosario Livatino nasce a Canicattì il 3 ottobre 1952 e giovanissimo entra in magistratura. La sua vita fu caratterizzata da una esemplare dirittura morale, illuminata dalla fede e ispirata da una profonda religiosità. Suo testamento spirituale si possono considerare le sue due conferenze: "Il ruolo del giudice nella società che cambia" e "Fede e Diritto". Viene ucciso dalla mafia agrigentina, la Stidda, legata a Cosa Nostra palermitana, il 21 settembre 1990 sulla strada statale 640 Canicattì- Agrigento, mentre si recava, senza scorta, in tribunale.
Aveva 38 anni. Livatino è il primo magistrato beato nella storia della Chiesa cattolica. Concetto fondamentale, per il giudice, quello della credibilità. «Alla fine della vita – c’era scritto in uno dei quaderni che i genitori mostrarono a Papa Giovanni Paolo II – non ci sarà chiesto se siamo stati credenti, ma se siamo stati credibili».
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