Il progetto “Euhistory, Goerzer Utopie”, organizzato dall’associazione culturale “Kulturhaus “ di Gorizia con il sostegno della regione Friuli Venezia Giulia, è rivolto gli studenti delle scuole superiori del Friuli Venezia Giulia, della Slovenia e della Carinzia .

La manifestazione si è svolta dal 10 al 13 marzo presso “Casa Ascoli”, sede operativa dell’Associazione goriziana in Via Ascoli e si è conclusa il 28 maggio con la presentazione delle attività dei laboratori presso la mediateca Cairoli di Gorizia, nell’ambito dell’annuale manifestazione goriziana “è Storia”. Sono stati 4 giorni intensi : alle ore di formazione in presenza e alle visite in città, svoltesi nei giorni 10 e 11 marzo, sono seguite le giornate di attività laboratoriali di teatro, videomaking e graphic novel e, in un secondo momento, la presentazione al pubblico dei lavori. Per il nostro istituto hanno partecipato le allieve Casisi Silvia (teatro), Dreolini Nicoletta (videomaking) e Nonini Francesca graphic novel) della classe 4D.

La manifestazione ha offerto una panoramica sul destino storico-culturale e letterario della città di Gorizia, prendendo le mosse dal periodo che ha preceduto p e seguito il passaggio dell'area dall'impero asburgico all'Italia per arrivare ad oggi, mettendo in luce il contesto plurilinguistico nel quale avevano luogo i contatti tra gli intellettuali e i letterati di quest'area, sospesa tra i fermenti culturali di lingua italiana, il mondo asburgico e quello di lingua slovena ed ebraica, che hanno contribuito a costruire importanti e profonde radici di convivenza .

Le attività di formazione in presenza dei primi due giorni sono state presentate dallo studioso Hanz Kitzmueller, al quale si deve il titolo della manifestazione, dal professor Zanello dell’Università di Udine e dalla professoressa Lunzer dell’Università di Vienna, che hanno fornito uno spaccato sugli intellettuali vissuti a Gorizia: dal poeta di lingua slovena “Simon Gregorcic”, allo scrittore di lingua tedesca Anton von Mally, agli autori di lingua italiana quali il filosofo Carlo Michelstaedter, lo scrittore Karl Coronini-Cronberg e, da ultimo, ma non per importanza, il linguista Graziadio Isaia Ascoli, per citarne solo alcuni; è seguita quindi una vera e propria “caccia al tesoro” sulle tracce delle testimonianze dei vari autori ancora presenti nella città.

Le visite alla mostra permanente sulle lingue di Gorizia, organizzata dalla Società filologica friulana, e al ghetto ebraico, con la collaborazione dell’Associazione “AmiciIl progetto “Euhistory, Goerzer Utopie”, organizzato dall’associazione culturale “Kulturhaus “ di Gorizia con il sostegno della regione Friuli Venezia Giulia, è rivolto gli studenti delle scuole superiori del Friuli Venezia Giulia, della Slovenia e della Carinzia . La manifestazione si è svolta dal 10 al 13 marzo presso “Casa Ascoli”, sede operativa dell’Associazione goriziana in Via Ascoli e si è conclusa il 28 maggio con la presentazione delle attività dei laboratori presso la mediateca Cairoli di Gorizia, nell’ambito dell’annuale manifestazione goriziana “è Storia”. Sono stati 4 giorni intensi : alle ore di formazione in presenza e alle visite in città, svoltesi nei giorni 10 e 11 marzo, sono seguite le giornate di attività laboratoriali di teatro, videomaking e graphic novel e, in un secondo momento, la presentazione al pubblico dei lavori. Per il nostro istituto hanno partecipato le allieve Casisi Silvia (teatro), Dreolini Nicoletta (videomaking) e Nonini Francesca graphic novel) della classe 4D. La manifestazione ha offerto una panoramica sul destino storico-culturale e letterario della città di Gorizia, prendendo le mosse dal periodo che ha preceduto p e seguito il passaggio dell'area dall'impero asburgico all'Italia per arrivare ad oggi, mettendo in luce il contesto plurilinguistico nel quale avevano luogo i contatti tra gli intellettuali e i letterati di quest'area, sospesa tra i fermenti culturali di lingua italiana, il mondo asburgico e quello di lingua slovena ed ebraica, che hanno contribuito a costruire importanti e profonde radici di convivenza .

Le attività di formazione in presenza dei primi due giorni sono state presentate dallo studioso Hanz Kitzmueller, al quale si deve il titolo della manifestazione, dal professor Zanello dell’Università di Udine e dalla professoressa Lunzer dell’Università di Vienna, che hanno fornito uno spaccato sugli intellettuali vissuti a Gorizia: dal poeta di lingua slovena “Simon Gregorcic”, allo scrittore di lingua tedesca Anton von Mally, agli autori di lingua italiana quali il filosofo Carlo Michelstaedter, lo scrittore Karl Coronini-Cronberg e, da ultimo, ma non per importanza, il linguista Graziadio Isaia Ascoli, per citarne solo alcuni; è seguita quindi una vera e propria “caccia al tesoro” sulle tracce delle testimonianze dei vari autori ancora presenti nella città. Le visite alla mostra permanente sulle lingue di Gorizia, organizzata dalla Società filologica friulana, e al ghetto ebraico, con la collaborazione dell’Associazione “Amicidi Israele”, hanno concluso i lavori delle prime due giornate, unitamente a unquestionario sulle fasi della presenza asburgica in città. Le attività dei laboratori di teatro, di videomaking e di espressioni arti grafiche deidue giorni conclusivi hanno esplicitato l’obiettivo della manifestazione: renderetangibile il plurilinguismo e la pluriidentità propri della città di Gorizia.

I partecipanti hanno riflettuto sul tema e hanno realizzato una loro versionedell’utopia goriziana: suddivisi in tre gruppi coordinati da esperti che li hanno introdotti alle varie forme espressive, gli studenti hanno realizzato una pieceteatrale con la supervisione del regista Giorgio Amodeo, un video che raccoglieinterviste ai cittadini di Gorizia sul futuro della città ed una graphic novel sullapercezione soggettiva del concetto di diversità, il tutto con la collaborazione delprof. Cristian Natoli.

Attraverso i laboratori e le attività di formazione si è resa dunque evidente lanecessità, nel mondo contemporaneo, del plurilinguismo e del pluriculturalismo intutti gli ambiti delle relazioni umane come importanti e profonde radici diconvivenza.