35 nostri studenti del triennio sono appena tornati da un viaggio entusiasmante in Bosnia compiuto a completamento di un percorso di lezioni di geopolitica tenute dal prof Gianpaolo Izzo referente del progetto Udine-Italia-Mondo. Gli studenti guidati dal prof Izzo e dalla prof Emanuela Serra hanno visitato la Bosnia-Erzegovina da diverse angolature. In prima battuta hanno visitato nella Repubblica Srpska, la bella città di Banja Luka. La seconda giornata è stata dedicata alla visita di Sarajevo.

Dopo aver osservato il Ponte Latino, scintilla della Prima Guerra Mondiale, sono stati visitati i luoghi simbolo delle diverse religioni: la Chiesa cattolica del Sacro cuore di Gesù (consacrata nel 1889), la più antica sinagoga della Bosnia (1581), la moschea di Gazi Husrev (1531) e la vecchia chiesa ortodossa (XVI sec). Leggermente fuori dal centro, è stata visitata Casa Svrzo, tipica residenza musulmana ottomana del XVIII secolo. Nella Sarajevo socialista dopo l’Holiday Inn lungo il viale dei cecchini, è stato visitato il Museo di Storia dedicato alla Jugoslavia e all’assedio di Sarajevo.

Il tema delle guerre jugoslave degli anni novanta è stato il centro nevralgico del viaggio ed è stato approfondito dalla visita al Museum of Crimes Against Humanity and Genocide 1992–1995 e da quella al cimitero Kovaci con al centro la tomba di Alija Izetbegovic. La giornata successiva è stata particolarmente toccante con la visita nelle colline bosniache del Memorial Center di Potocari-Srebrenica dove nel luglio del 1995 sono stati massacrati oltre 8000 musulmani bosniaci. Dopo aver visto alcuni fiocchi di neve nel cielo di Sarajevo, il viaggio si è poi concluso con il sole primaverile di Mostar e con la visita al Ponte vecchio (1566) voluto da Solimano il Magnifico che, dopo esser stato abbattuto il 9 novembre 1993, è stato ricostruito nel 2004. Ma in realtà nella memoria dei nostri ragazzi si sono impresse molte più immagini: l’anima asbugica, la nuova Sarajevo moderna, i mercati, svariati colori, odori, sapori, spiazzanti contraddizioni e pensieri vitali. L’esperienza è stata molto apprezzata sia dai ragazzi, sia dalle famiglie. A questo proposito fa piacere citare una considerazione inviata al prof Izzo dal genitore Valter Meroi: “Sono certo che a Francesco e ai suoi ragazzi rimarrà impressa per sempre; vedere le cose con i propri occhi, sentire gli odori, incontrare etnie diverse ha fatto comprendere loro che pace, benessere, Europa, libertà non sono conquiste perenni, dovute, scontate”.